Medicina narrativa Le parole che fanno bene

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La Medicina basata sulla Narrazione, con il suo caratteristico approccio attento alla storia personale ed alle esigenze dei pazienti, propenso all’ascolto attivo ed alla formazione di un’alleanza terapeutica, propone una modalità comunicativa che indirizza le note tecniche della comunicazione verso il fine di un’etica della cura centrata sulla persona. Di questo approccio all’ascolto, non paternalistico e non meramente tecnico, centrato sul paziente come persona ha parlato, dopo una introduzione a cura del Socio Giovanni Principato, il Dott. Massimiliano Marinelli, medico specialista in Pediatria e in Medicina interna, bioeticista del Comitato Etico della Regione Marche, laureato altresì in Filosofia e docente di Medicina Narrativa presso la Facoltà di Medicina della Università Politecnica delle Marche. Una rivisitazione quindi del rapporto tra cittadino malato e professionista della salute, un approccio che tende ad utilizzare meno il termine paziente e sostituirlo con persona, poiché essere paziente non esaurisce i significati antropologici di persona ed è forte la consapevolezza che i diritti della salute e i valori che sono in gioco in un atto medico possano realizzarsi solo se si orienta la cura verso la persona. Un modello condiviso nel quale il professionista della salute possa impegnare la propria conoscenza scientifica, l’abilità tecnica e l’ethos umanitario nella relazione di cura. Un approccio di comunicazione empatico, capace di cogliere le esigenze del paziente può realmente portare a mettere la persona al centro della cura. Nonostante il ruolo che oggi la comunicazione svolge nel processo delle cure sanitarie, esiste una evidente carenza formativa che si riverbera nella pratica clinica e sanitaria con l’aumento dei rapporti conflittuali tra professionisti e cittadini e dal ricorso sempre più frequente alla Medicina difensiva che nasconde spesso un difetto di comunicazione. L’auspicio è che questo approccio diventi sempre più diffuso. (da La Campana febbraio 2020, n. 4)