SALVIAMO I FIUMI E IL MARE

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Giovani ingegneri lanciano il progetto “River Cleaner-Prevenire l’inquinamento marino” L’inquinamento marino da plastiche è un fenomeno che non può più essere ignorato: ogni anno vengono riversati 20 milioni di tonnellate di rifiuti nei nostri mari, di cui il 90% è costituito da plastica. Il mar Mediterraneo sta rapidamente diventando fra più inquinati, a causa della sua conformazione morfologica e del fatto che l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la Cina. Nel 2018 il problema è stato classificato come “emergenza ambientale a livello globale” e alcune stime affermano che nel 2050 arriveremo ad avere nei nostri mari più plastica che pesce. Ma da dove viene tutta questa plastica? Molti studi dimostrano che l’80% proviene da fonti terrestri, quindi da fiumi! Il fenomeno è molto più vicino di quello che si possa immaginare, riguarda anche il nostro fiume. Il Team di Blue Eco Line - i giovanissimi ingegneri Lorenzo Lubrano, Camilla Cantiani, Michael Mugnai, con il marketing manager Olimpia Rossi - ha ideato un metodo per contrastare il fenomeno all’origine, proponendo una soluzione per raccogliere la plastica prima che si disperda in mare, agendo direttamente nel fiume. Da qui è iniziato lo sviluppo del progetto River Cleaner, presentato il 3 febbraio nella conviviale Interclub con il Rotatarct Firenze. Si tratta di un impianto a emissioni zero, completamente automatizzato, posizionato a margine di un corso d’acqua che intercetta i rifiuti plastici in modo automatico. Il sistema è ecologico, autonomo dal punto di vista energetico grazie alla presenza di una turbina idraulica o a pannelli solari, oltre che interconnesso e gestibile da remoto, così da poter risolvere problemi a distanza, rilevare dati o ricevere segnalazioni. I rifiuti del corso d’acqua sono così trasportati fino al piano stradale, e inseriti direttamente in cassonetti. Una volta pieni, grazie ad una segnalazione dell’impianto, potranno essere gestiti dall’azienda di raccolta rifiuti urbani del territorio, con i regolari mezzi che già in dotazione. Un’idea alquanto innovativa e sostenibile, che auguriamo ai giovani inventori possa trovare una concreta e diffusa applicazione.