Il Giardino dell’Iris al Piazzale Michelangelo

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Il Giardino dell’Iris al piazzale Michelangelo nasce con lo scopo di dare ospitalità ad un Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di Iris, il “Premio Firenze”, bandito per la prima volta nel 1954 su iniziativa delle Signore Flaminia Specht e Nita Stross Radicati, membri della Società Amici dei Fiori ed appassionate ibridatrici. Il loro particolare interessamento rese possibile allestire la manifestazione a Firenze, ritenuta la sua sede naturale per il legame che la città ha sempre avuto con questo fiore nella storia, tanto che nel suo gonfalone, come emblema, c’è un’iris rossa (e non un giglio come erroneamente si crede). L’allora assessore alle Belle Arti e Giardini, Piero Bargellini, intuita subito l’importanza dell’iniziativa, si adoperò fattivamente a che il Comune la sostenesse e riuscì a far assegnare ai promotori il terreno posto sul lato est del Piazzale Michelangelo, il cosiddetto “Podere dei Bastioni, dando, quindi, la possibilità concreta di bandire il Primo Concorso Internazionale dell’Iris.

Il Giardino, nato su progetto iniziale dell’architetto G. Zetti e inaugurato nel maggio 1957, si era, nel frattempo, arricchito di donazioni fatte da molti coltivatori stranieri ed anche da una vasta collezione di iris storiche del Presby Memorial Garden di Montclair (New Jersey, USA).

Nel 1967, nella zona più bassa, fu costruito un laghetto per ospitare nel terreno acquitrinoso circostante le iris giapponesi e Luisiana.

Specialisti, botanici, ibridatori, orticoltori provenienti da diverse nazioni estere visitano e operano nel Giardino per l’interesse scientifico che esso riveste in quanto importante riserva di germoplasma del genere Iris.

In cammino verso il Rotaract: l'esperienza europea (Giorgio Bompani)

24 novembre 1962 a Firenze, Hotel Villa Medici. Il Rotary Club Firenze, per iniziativa di Giuseppe Fantacci, riunisce 44 figli o nipoti di rotariani e costituisce il Gruppo Giovani del Rotary Club Firenze.

L’anno precedente il Rotary International aveva varato il programma Interact per giovani dai 15 ai 18 anni, che si era rivelato poco consono alle esigenze europee, e i rotariani fiorentini avevano dunque ritenuto opportuno patrocinare un Club di giovani in età universitaria che avesse finalità affine a quella del Rotary.

Fino dalla costituzione del 1962, dunque, con il Gruppo di Firenze avemmo continui e numerosi contatti diretti con altri giovani della Toscana, Umbria e Lazio per diffondere l’iniziativa,  e fruimmo a livello nazionale di occasioni che ci vennero offerte da parte del Rotary, dapprima partecipando al 1° Congresso Interdistrettuale della gioventù a Reggio Calabria nel 1964, e quindi al II° Congresso organizzato a Lurisia nel settembre 1965; in questa circostanza, con i giovani provenienti dal Distretto 188°, costituito allora dall’intera Italia Centrale, decidemmo di riunirci a livello distrettuale per promuovere e organizzare Club giovanili patrocinati dai Rotary Club, dandoci appuntamento a brevissimo termine. E infatti, grazie alla ospitalità dei Rotariani di Spoleto, nel novembre 1965 presso l'Hotel Dei Duchi, furono 70 i giovani provenienti da 17 città del Distretto per conoscere dai responsabili dei Gruppi Giovani già costituiti le opportunità della organizzazione di club giovanili patrocinati dai singoli Rotary Club.

Nel corso di una animata assemblea dei giovani, presieduta del Governatore del Distretto 188° R.I., Pier Francesco Leopardi, questo manifestò con grande entusiasmo il proprio consenso a un programma di sviluppo dei Gruppi Giovani, e invitò i presenti a nominare un proprio rappresentante che potesse collaborare con il Distretto alla loro espansione; e probabilmente sembrò naturale nominare l'allora presidente del più numeroso e primo Gruppo costituito, quello di Firenze - e cioè chi scrive - iniziando così quella Rappresentanza Distrettuale che ancora oggi viene menzionata negli Annuari Rotaract, quale omaggio alla attività svolta, come costituita nel 1965-66, quando ancora il Rotaract non era stato ufficialmente costituito.

Prendemmo contatto anche con altri Club Giovanili patrocinati dal Rotary all’estero (Parigi, Belgio), ed ebbi occasione di  partecipare nel 1965 a Bruxelles al Congresso nazionale Belga dei Gruppi Giovani, dove  portai ai 250 partecipanti il saluto in rappresentanza dei Gruppi dei Distretti italiani, e dove scambiammo preziose esperienze organizzative che portarono subito a unificare sia gli statuti, sia la denominazione dei Gruppi Giovanili in “Cercles Paul Harris”, con un unico emblema comune rappresentato dalla ruota del timone di una nave.

Nel marzo del 1966 ad Ancona, al Congresso Distrettuale del Rotary, Giuseppe Fantacci incaricato dal Governatore Leopardi della relazione sui giovani, richiese un riconoscimento ufficiale da parte del R.I. dei Club di giovani in età universitaria già costituiti. Quindi, nel 1967 Filippo Pirisi di Cagliari provvide alla pubblicazione dell'Annuario dei Cercles Paul Harris del 188° Distretto, con 17 Club già costituiti e 469 soci.

Si aveva intanto notizia di uguali iniziative in altre parti del Mondo, dove i Club giovanili si chiamavano “Orbis Club” in Brasile, “Rotars Club” in Sud Africa, “Unisserve Club” in India”. La strada era ormai segnata: con il sostegno dei PDG del nostro Distretto 188° Giovanni Gelati e Tristano Bolelli (quest’ultimo proprio nel 1967 eletto Vice Presidente del Rotary Internazionale) che testimoniarono le nostre esperienze e la diffusione del nostri Club, il R. I. elaborando il nostro Statuto approvò nel marzo 1968 il Programma Rotaract che di fatto altro non era che  il riconoscimento ufficiale dei Club giovanili già costituiti. Appena avutane notizia, essendo presidente del Cercles Paul Harris di Firenze feci presentare dal Rotary Club Firenze la domanda di costituzione, e il Rotaract Club Firenze venne dunque così riconosciuto costituito ufficialmente il 18 marzo 1968, cinque giorni dopo il primo di North Charlotte, come terzo nel mondo e primo in Europa.

A seguito di una generale conversione dei Cercles Paul Harris in Rotaract Club, dunque, già nell'autunno dello stesso anno 1968, ad opera sempre di Filippo Pirisi, allora RD RAC del 188° Distretto (quindi divenuto  Rotariano e  Governatore 2002/2003 del Distretto 2080 del R.I.) potè essere pubblicato il primo annuario dei Rotaract Club d'ltalia dove sono menzionati 53 Club già costituiti con 1660 soci, di cui 25 Club e 700 soci solo nel nostro Distretto 188°.

E dopo queste note di carrellata storica, alcune brevi riflessioni.

Alla fine di quello stesso 1968, esaurito il compito che ci eravamo prefissi di ottenere un riconoscimento ufficiale ai nostri Club, e consci di un necessario ricambio di energie, insieme ad altri amici lasciammo il Rotaract cui tanta attività avevamo dedicato. Era, per noi, il culmine di una esperienza esaltante, di vigore e di soddisfazione irripetibili, per il risultato e per l'arricchimento umano che avevamo conseguito.

E nel 1988, vent’anni dopo, divenuto Presidente del Rotary Club padrino celebravo il ventennale del Rotaract Firenze, ricordando con nostalgia quella esperienza: "avevamo percorso, insieme a tanti amici, con ostinazione, tutto il percorso dell'arcobaleno; e alla fine, come prometteva la leggenda, avevamo trovato il vaso d'oro".

Nel 1968 salutando nel Bollettino del nostro Rotaract "Il Lorenzaccio" i più giovani amici che rimanevano nel Club, neo istituito Rotaract, ma Gruppo Giovani vecchio di ormai cinque anni, a nome dei vecchi amici scrivevo: "Restano le meravigliose esperienze che abbiamo vissuto insieme a Voi e a tutti gli amici che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino. Resta anche il rimpianto di non aver fatto di più e di meglio, di non aver saputo sfruttare tutte le meravigliose opportunità che la nostra associazione ci offriva. Lasciamo a Voi il compito di ampliare la nostra attività, che forse fu limitata per lo sforzo di sempre meglio organizzarci. Sappiamo che Vi porterete un maggior vigore, una forza maggiore della nostra: non un più grande entusiasmo, perchè il nostro fu enorme e totale".

Oggi, dopo quarantacinque anni di attività del Rotaract, assiduamente seguita da Rotariano, mi fa piacere dovermi ricredere, perchè l'entusiasmo che ho percepito in tutte le riunioni, a qualunque livello, del Rotaract, è certamente uguale a quello che ci aveva animato e che avevamo profuso agli inizi di questa esperienza.

E il successo che il Rotaract ha poi ottenuto con la sua enorme espansione, che non era neppure da noi immaginabile nel 1962 e nel 1968, è il premio più prezioso della attività da noi “ex giovani” profusa in quegli anni ormai lontani, così come costituisce il più ambito riconoscimento per il Rotary e per i Rotariani che si sono occupati in tanti anni del Rotaract.