Il Palazzo con facciate disegnate con tre ordini di bugnato in pietra forte fu progettato nel 1489 dall’architetto Giuliano da Sangallo per il banchiere Giuliano Gondi il Vecchio, sulle rovine dell’antico Teatro Romano sopra il quale era stato costruito un edificio, che ospitava anche lo studio di notaio di Ser Piero da Vinci, padre di Leonardo e la tradizione vuole che proprio qui abbia dipinto La Gioconda.
Palazzo Gondi nel Ventesimo Secolo si identifica con la vita di Amerigo Gondi, e con la cura che ad esso ha rivolto. Amerigo, conosciuto universalmente come Bibi, , era nato nel 1909, figlio di Guido e di Isabella Ginori, nipote di Eugenio. Ebbe due sorelle Caterina e Maria Luisa che il destino però falciò prematuramente. Nella seconda metà del Novecento, Amerigo Gondi trasformò i locali di servizio del terzo piano in una sontuosa abitazione che gode di un’altana che si affaccia sulla facciata di piazza San Firenze e vari terrazzi a più livelli, con una vista … mozzafiato, tra cui un piccolo giardino pensile disegnato dall’architetto paesaggista Pietro Porcinai. Quando morì, quasi centenario nel giugno del 2005, lasciando il palazzo a Bernardo, viveva nell’attico del palazzo con la servitù e un cane, dove fino all’ultimo usava ricevere conducendo una brillante vita di società. Quindi a buon diritto possiamo asserire che il Novecento fu per palazzo Gondi il secolo di Bibi. Oggi è uno dei pochi palazzi fiorentini che appartiene ancora ai discendenti della famiglia che lo fece costruire. Il Palazzo è stato sottoposto ad un accurato restauro e la famiglia Gondi si occupa della sua gestione.
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