CONGRESSO NAZIONALE INTERACT: un Natale sotto il “cupolone”

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Si è svolto a Firenze il primo congresso Interact che ha visto la partecipazione di sei Regioni e 15 Club con oltre 150 ragazzi provenienti da gran parte d’Italia. Alle radici del Rotaract, “Il Servizio è il nostro prodotto, i Soci la risorsa”

Firenze, 3 gennaio 2016  La splendida cornice di una Firenze già pronta per le festività natalizie ha ospitato il primo congresso interdistrettuale Interact, dove, ragazzi provenienti da Toscana, Abruzzo, Lazio, Sardegna, Campania e Calabria, dei Distretti 2071, 2080, 2090 e 2100, hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in una tre giorni, da venerdì 11 alla domenica 13, di formazione che ha portato ad accrescere l’unione interactiana dei vari partecipanti di distretti diversi per storia, cultura e tradizione.

La conferenza che si è svolta presso la sala convegni del Grand Hotel Adriatico, aveva come tema : La nostra società è tutta da buttare?  E, dopo i tradizionali inni rotariani, è iniziata  con un saluto di Olimpia Masotti, RD distretto Interact 2071, ed a seguire unaugurio di buon lavoro da parte  delle autorità rotariane presenti tra cui Arrigo Rispoli, COORDINATORE ZONA 12-13 nuove generazioni, Mauro Lubrani, governatore distretto 2071, Franco Angotti,PDG, Matteo Grassi,RD Rotaract 2071 e Carlo Francini Vezzosi, in rappresentanza del Rotary club Firenze.

“I relatori della conferenza sono stati due – ci riferisce Olimpia Masotti: il Dr. Giancarlo Petri, e Debora delle Macchie.

Il primo, psicologo e psicoterapeuta, ci ha presentato la problematica dei giovani catapultati in una società sempre più pessimista,  contrapposta ad alcune realtà quali il mondo Interact, che ha dimostrato ancora una volta entusiasmo, voglia di mettersi alla prova e collaborare per apportare alla società il cambiamento di cui ha bisogno.

Debora delle Macchie invece ci ha parlato della AISM, (associazione Italiana Sclerosi Multipla) alla quale è rivolto il Service nazionale Interact, presentandoci vari progetti da cui prendere spunto per aiutare direttamente i malati di sclerosi multipla o la ricerca scientifica,  oppure sensibilizzare la popolazione riguardo alla malattia.”

La partecipazione da parte dei ragazzi che sono intervenuti con domande e osservazioni al termine di entrambe le relazioni, è stata notevole e, anche grazie alla presenza di 40 allievi della Scuola delle Scienze Aeronautiche Militari G. Douhet di Firenze che, da non interactiani, hanno presentato le loro osservazioni in una ottica diversa da quella rotariana, il confronto è stato “formativo e informativo”.

La tre giorni si è conclusa con il consueto scambio di mail e promessa di contatti per un futuro ancora più collaborativo e una cena di Gala presso Villa Vecchia, sulle colline fiorentini, al termine della quale è stata organizzata una ricca lotteria il cui ricavato è stato interamente devoluto come service all’AISM.

“In conclusione – riprende Olimpia Masotti - possiamo dire che  oltre ad essere stata un’esperienza indimenticabile per l’armonia creatasi, è stata senz’altro stimolante ed educativa; difatti si è andato a ricreare il concetto che ci sta tanto a cuore della famiglia rotariana, unita per stare bene e far del bene contemporaneamente.”

Alle Radici del Rotaract e dell’Interact

“ Nel 1968 gli Stati Uniti ribollivano dell’energia del cambiamento, - precisa Matteo Grassi Rappresentante Distrettuale della Toscana del Rotaract -.

Le donne bruciavano i loro reggiseni in segno di liberazione, i manifestanti urlavano slogan per la fine della guerra nel Vietnam e l’assassinio di Martin Luther King scatenò tumulti in tutte le città della nazione. In questo clima rivoluzionario diversi intraprendenti alunni di college desideravano insediare un nuovo tipo di Club nell’Università del Nord Carolina di Charlotte e questa loro volontà fu la scintilla per la creazione del Club che sarebbe divenuto il Rotaract.”

Oggi il Rotaract, il programma di Club di servizio del Rotary International rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, è cresciuto fino ad oltre 180.000 rotaractiani suddivisi nei circa 6.000 Club presenti in quasi 200 nazioni.

In Toscana ci sono 560 rotaractiani, distribuiti in 35 Club, tutti con lo stesso obiettivo: l’opportunità di partecipare in amicizia e allegria a iniziative di servizio sociali simili a quelle dei Rotary Club padrini.

“L’Interact nasce qualche anno prima, interviene Clarissa Poli, Presidente del Club Interact Firenze PHF, il 5 novembre 1962 quando il Rotary Club di Melbourne, in Florida, ha sponsorizzato il primo Interact presso la High School di Melbourne. Per questo abbiamo compiuto di recente 50 anni.

Ma che cos’è l’Interact?  E’ prima di tutto un gruppo di amici, un Network di club di servizio per studenti di Scuola Media e Superiore, per giovani di età compresa tra i 14 e 18 anni.

Anche se siamo sponsorizzati da un Rotary club che ci fornisce aiuti, consulenza e supervisione, i club Interact si gestiscono da soli, e devono essere finanziariamente autosufficienti.

Attualmente, si contano quasi 16.000 Club in 200 Paesi  e aree geografiche, con circa 370.000 giovani coinvolti nell’Interact. In Toscana i soci Interact sono circa 200 in 11 Club.”

“La famiglia rotariana, - interviene Matteo Grassi – trasforma il nostro impegno in progetti che cambiano la vita sia vicino casa che in tutto il mondo. Il Club che rappresenta il braccio caritatevole del Rotary, Rotaract e Interact ci unisce in una rete globale di soci che investono il loro tempo, denaro e competenze nelle nostre priorità, come l’eradicazione della polio e la promozione della pace.

Molti sono i progetti che abbiamo in cantiere nella nostra Regione, tanto per citare l’ultimo in ordine di tempo, è stata  l’assegnazione di una una borsa di studio della durata di 12 mesi, con un importo di euro 18.000, ad un giovane laureato in discipline scientifiche, Maurizio Iannuccilli che sarà impegnato in una ricerca scientifica su fenomeni atmosferici che influenzano il clima in toscana e, soprattutto finalizzato alla prevenzione delle esondazioni dell’Arno, il 4 novembre 1966 ricorda qualcosa? Il prossimo anno ci sarà il 50° anniversario e noi rotaractiani ci stiamo organizzando.

Altro progetto è Il libro parlato Neuromed , un progetto dedicato ai non vedenti dove nostri soci si dedicano alla lettura di libri per una biblioteca multimediale; in particolare ci dedicheremo alla lettura di testi universitari che sono, tra gli audiolibri,  i meno accessibili…

Ma questi e tanti altri progetti di servizio, come l’insegnamento nelle scuole per un corretto comportamento alimentare o la sicurezza stradale,  saranno occasione per altre storie, tutte dedicate a fare, fare del bene e far sapere; anche se a volte “fare del bene” non fa notizia.