Stefano Mazzoni, nell’ultimo caminetto a Palazzo Borghese, ha tracciato un breve profilo di suo padre Francesco cui è dedicato quest'anno il nostro Premio di Laurea.
“ Che dire di mio padre, è stato un filologo italiano, tra i massimi esperti del novecento dell'opera di Dante Alighieri? Certamente si! come molti lo hanno ricordato.”
Mio padre conseguì nel 1959 la libera docenza in filologia dantesca e fu assistente di Gianfranco Contini.
Nel 1967 ottenne la prima cattedra italiana di filologia dantesca, allora istituita nella facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Firenze e la mantenne sino al 2001.
È stato presidente della Società dantesca italiana (1968-2005) e dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio; ha diretto la rivista specialistica degli «Studi Danteschi», fondata da Michele Barbi. È stato il responsabile del progetto Bibliografia Dantesca Internazionale, strumento di ricerca fruibile gratuitamente in rete.
È stato accademico emerito dell'Accademia della Crusca.
Dal 1993 al 2001 è stato coordinatore nazionale del dottorato di ricerca in filologia dantesca. In tale ambito ha formulato la pertinente definizione della materia: «La Filologia dantesca è un insegnamento rigorosamente tecnico che importa critica testuale, esame della tradizione manoscritta, specifica analisi linguistica e stilistica, esegesi puntuale, ricerca concreta di fonti». Mirava, mio padre, e sono ancora sue parole, «a una storicizzazione integrale della poesia di Dante».
Nel 1990 l’Accademia dei Lincei gli ha conferito il premio “Antonio Feltrinelli” per la filologia e la linguistica ritenendolo, come scrive Vittore Branca il «massimo animatore e rinnovatore degli studi danteschi d'oggi».
Alla valorizzazione del grande archivio dantesco di Francesco Mazzoni provvede l'Associazione culturale Guido e Francesco Mazzoni per gli studi medievali e danteschi, promuovendo la pubblicazione di testi e documenti ivi conservati.
Ringrazio il mio Club che nell'anno rotariano 2015-2016 ha istituto l'XI Premio di laurea dedicato a mio padre Francesco. “
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