Il Conservatorio Cherubini fra storia e futuro

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“Il conservatorio, fra i più importanti d'Italia, - sottolinea il Maestro Paolo Zerbini, direttore del Conservatorio - prende il nome dal compositore fiorentino Luigi Cherubini (1760-1842), e venne realizzata dal granduca Pietro Leopoldo nel 1784, come ricorda l'iscrizione sul portale principale.

L'Istituto musicale ebbe origine nel 1849, come corso dipendente dall'Accademia di belle arti, che in realtà già dal 1811 aveva istituito insegnamenti dedicati alla 'musica e alla declamazione'. Al 1853 vari disegni dell'Archivio storico del Comune di Firenze attestano la redazione da parte dell'architetto Francesco Mazzei di un progetto di ristrutturazione dell'intero complesso, compresa questa porzione. Nel 1860 l'istituto divenne autonomo, assumendo la denominazione di Regio istituto musicale di Firenze.

Con la riforma dell'istruzione artistica varata nel 1923 venne istituito il Real conservatorio di musica Luigi Cherubini.

Il Museo degli strumenti musicali fa parte della Galleria dell'Accademia di Firenze.

Si tratta delle collezioni di strumenti dell'attiguo Conservatorio Luigi Cherubini, concessi in comodato d'uso alla gestione statale dal 1996.

Sono esposti una cinquantina di strumenti musicali provenienti in larga parte dalle collezioni dei Medici e dei Lorena, formatesi in epoca Granducale (in particolare tra la seconda metà del secolo XVII e la prima metà del XIX secolo).

Fra queste rarità musicali figurano soprattutto strumenti settecenteschi, acquistati dal granprincipe Ferdinando de' Medici, come violini, viole e violoncelli, alcuni dei quali realizzati da Antonio Stradivari (una Viola tenore, un violoncello del 1690, un violino del 1716) o il pregiato violoncello di Niccolò Amati del 1650.

Numerose sono le curiosità musicali, come il clavicembalo di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte, e il più antico pianoforte verticale conosciuto.

Sono presenti anche alcuni dipinti che hanno per soggetto la cultura musicale al tempo dei Granduchi.

Per ovviare alla staticità dell'esposizione degli strumenti, alcuni computer permettono di ascoltare il suono degli strumenti esposti e di avere informazioni in generale sulla loro storia e sull'epoca della Firenze Granducale.