Primo Congresso nazionale Interact

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Si è svolto a Firenze il primo congresso Interact che ha visto la partecipazione di quattro Distretti, 15 Club con oltre 100 ragazzi provenienti da gran parte d’Italia.

La splendida cornice di una Firenze già pronta per le prossime festività natalizie ha ospitato il primo congresso interdistrettuale Interact, dove, ragazzi provenienti da  Toscana, Abruzzo, Lazio, Sardegna, Campania e Calabria, dei Distretti 2071, 2080, 2090 e 2100, hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in una tre giorni, da venerdì 11 alla domenica 13, di formazione che ha portato ad accrescere l’unione interactiana dei vari partecipanti di distretti diversi per storia, cultura e tradizione.

La conferenza che si è svolta presso la sala convegni del Grand Hotel Adriatico, aveva come tema : La nostra società è tutta da buttare? 

“I relatori della conferenza sono stati due – ci riferisce Olimpia Masotti: il Dr. Giancarlo Petri, e Debora delle Macchie.

Il primo, psicologo e psicoterapeuta, ci ha presentato la problematica dei giovani catapultati in una società sempre più pessimista,  contrapposta ad alcune realtà quali il mondo Interact, che ha dimostrato ancora una volta entusiasmo, voglia di mettersi alla prova e collaborare per apportare alla società il cambiamento di cui ha bisogno.

Debora delle Macchie invece ci ha parlato della AISM, (associazione Italiana Sclerosi Multipla) alla quale è rivolto il Service nazionale Interact, presentandoci vari progetti da cui prendere spunto per aiutare direttamente i malati di sclerosi multipla o la ricerca scientifica,  oppure sensibilizzare la popolazione riguardo alla malattia.”

La tre giorni si è conclusa con il consueto scambio di mail e promessa di contatti per un futuro ancora più collaborativo e una cena di Gala presso Villa Vecchia, sulle colline fiorentini, al termine della quale è stata organizzata una ricca lotteria il cui ricavato è stato interamente devoluto come service all’AISM.

“In conclusione – riprende Olimpia Masotti - possiamo dire che  oltre ad essere stata un’esperienza indimenticabile per l’armonia creatasi, è stata senz’altro stimolante ed educativa; difatti si è andato a ricreare il concetto che ci sta tanto a cuore della famiglia rotariana, unita per stare bene e far del bene contemporaneamente.”