ROTARY: PER NON DIMENTICARE COMUNICATO STAMPA

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9 novembre 1943 – 9 novembre 2015

Firenze 9 novembre 2015 – A distanza di oltre settanta anni il Rotary Club Firenze celebra il monumento, un blocco di marmo spezzato da un cuneo di ferro, allocato al binario 16 della Stazione di Santa Maria Novella, che richiama alla memoria di tutti il convoglio partito da quel binario con centinaia di deportati ebrei fiorentini, uomini, donne e bambini, che a Firenze il 9 novembre 1943, vennero caricati sui treni in partenza per Auschwitz.

“Un monumento – ha dichiarato Enrico Cini, Presidente del RC Firenze – non ci restituirà le loro vite innocenti, ma potrà aiutare a non dimenticare e vuole essere testimonianza permanente della ferita inferta nel corpo della società civile italiana dallo sterminio nazifascista dei concittadini ebrei e monito che a simili barbarie non abbiano più a ripetersi.”

Per non dimenticare, per affermare, come ha detto il Presidente Cini, il diritto alla memoria, per contrastare i più triti canoni del negazionismo, il Rotary Club Firenze si era fatto promotore dell’iniziativa, patrocinata dagli enti locali fiorentini, la comunità Ebraica e la Regione Toscana, per realizzare tramite un concorso riservati ai giovani allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze un monumento alla memoria dei deportati fiorentini, che voleva sottolineare anche il valore educativo ed etico della trasmissione della memoria collettiva alle nuove generazioni, il rifiuto del razzismo e i principi che sono alla base della nostra Costituzione.

“Nel blocco di pietra oro di Gerusalemme – ha commentato il giovane artista Nicola Rossini - , individuo l’animus della cultura ebraica. Il blocco viene violato dal cuneo che lo colpisce fino a spezzarlo.

Il ferro rappresenta gli eventi della prima metà del novecento che colpiscono e discriminano il popolo ebraico. La rottura della materia, che si manifesta nelle crepe che con forza la attraversano, diventa dunque allegoria di un popolo che porta con sé i segni del dolore inflitto dall’odio”.