“Una storia di impresa toscana: il Museo di Doccia un valore da salvare”

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La dott.ssa Livia Frescobaldi Malenchini Presidente Ass. Amici di Doccia ha tenuto una interessantissima relazione sul Museo di Doccia, un valore da salvare.

Sin dai primi anni di attività, il marchese Carlo Ginori destinò alcuni locali al pianterreno della villa Ginori di Doccia per la raccolta di modelli, ceramiche e terre, formatasi nel primo periodo di vita della fabbrica. A questo scopo nel 1754 fu creata un'apposita Galleria in cui esporre i prodotti migliori della fabbrica.

Dopo l'acquisizione (1896) della Ginori da parte della milanese Soc. Ceramica Richard, la famiglia Ginori-Lisci mantenne la proprietà delle raccolte storiche ma le lasciò in deposito nei locali storici della villa di Doccia, dove erano esposte fin dalle origini.

A questa collezione Ginori-Lisci si aggiunsero via via nuovi oggetti di proprietà Richard-Ginori.

Nel 1950,  venne stipulato un accordo tra la famiglia Ginori-Lisci e la Richard-Ginori: la famiglia riacquisì un terzo della propria raccolta, lasciando i restanti due terzi alla Richard-Ginori.

Il Museo attuale venne appositamente costruito su progetto di Pier Niccolò Berardi e Fabio Rossi e inaugurato nel 1965, conservando il lascito Ginori oltre a tutti gli oggetti raccolti dopo la fusione con la Richard.