Assemblea per approvazione Bilancio preventivo anno 2017-18 e consuntivo 2016-17

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Il mese di settembre si è concluso con la rituale assemblea per l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, che ha anche offerto interessanti spunti di riflessione su vari argomenti fra cui le modalità di elezione dei Governatori.

Polio Plus: un progetto nato in Italia

Dal 1987, la Rotary Foundation annovera il Progetto Polio Plus tra i suoi Programmi Umanitari. Nato nel 1979 su iniziativa di Sergio Mulitsch di Palmenberg del Rotary Club di Treviglio e della Pianura Bergamasca, il Progetto fu la risposta italiana all’appello dei rotariani delle Filippine, dove l’incidenza del virus era devastante.

Reso possibile dall’adesione immediata del rotariano prof. Paolo Neri, direttore generale dell’Istituto Sieroterapico Sclavo produttore del vaccino Polioral di Albert Sabin, il Progetto superò numerose sfide prima di essere inquadrato ufficialmente tra le iniziative 3H – Hunger, Health, Humanity – momento in cui fu denominato Polio Plus, con l’invito a tutti i rotariani del mondo, affinchè si rendessero parte attiva nel sopprimere su tutta la Terra la trasmissione del virus della poliomielite.

Negli anni il Rotary International coinvolse nell’iniziativa OMS, Unicef e USA CDC (Center of Desease Control and Prevention) raggiungendo in soli venti anni il risultato di oltre due miliardi di bambini vaccinati e molte aree del pianeta dichiarate “Polio Free”, libere dal virus.

Quello che oggi è riconosciuto come un modello esemplare di collaborazione tra il settore privato e quello pubblico nel perseguimento di obiettivi umanitari, è stato reso possibile grazie al contributo dei rotariani di tutto il mondo, sia in termini di volontariato che di contribuzione economica, quest’ultima pari a oltre 850 milioni di dollari.

La guerra al virus non è, però, completamente vinta.

La poliomielite miete ancora molte vittime specialmente in quei paesi, pochi per fortuna, travagliati da guerre e conflitti interni che provocano ondate di profughi, con il conseguente rischio di nuove diffusioni del virus in zone già dichiarate immuni.